STRAPPO MUSCOLARE

La classificazione in gradi è riferita all’entità del tessuto muscolare lacerato.

strappo muscolareSTRAPPO DI I GRADO 
Si manifesta con dolore acuto e violento durante l’attività dovuto alla lacerazione di un numero variabile di fibre.
Il soggetto è costretto ad abbandonare l’attività.
Lo strappo è sempre accompagnato da stravaso ematico più o meno evidente (in funzione dell’entità, della localizzazione anatomica della lesione, nonché dall’integrità o meno delle fasce).
Nello strappo di I° grado si verifica la lacerazione di poche miofibrille all’interno di un fascio muscolare, ma non la lacerazione dell’intero fascio.
L’ecografia è necessaria per stabilire entità e sede del danno muscolare.
TRATTAMENTO: 
– riposo completo per 7/10 giorni poi ripresa graduale dell’attività in 15/20 giorni
– tecar associata ad esercizi di contrazione eccentrica del muscolo lesionato

STRAPPO DI II GRADO 
Si manifesta con dolore particolarmente acuto e violento durante l’attività dovuto alla lacerazione di uno o più fasci muscolari, che coinvolge comunque meno dei ¾ della superficie di sezione anatomica del muscolo nell’area considerata.
Il deficit funzionale è importante ma non assoluto.
L’ecografia è necessaria per stabilire entità e sede della lesione.
TRATTAMENTO: 
– riposo assoluto per 10/15 giorni poi ripresa graduale secondo precise indicazioni del fisioterapista e utilizzo del kinesiotaping (cerotti colorati).Il ritorno all’attività è possibile dopo almeno un mese (anche per evitare ricadute)
– tecar associata ad esercizi di contrazione eccentrica del muscolo lesionato per stimolare la migliore cicatrizzazione del muscolo

STRAPPO DI III GRADO 
Si manifesta con dolore particolarmente vivo,di tipo trafittivo,spesso associato a sensazione di schiocco.
In questo caso si verifica una rottura che coinvolge più dei ¾ della superficie di sezione del muscolo.
Il deficit funzionale è praticamente assoluto.
L’ecografia è necessaria a stabilire sede ed entità del danno muscolare ed escludere complicanze dello stravaso ematico come la miosite ossificante.
TRATTAMENTO: 
– riposo totale per 15/20 giorni poi ripresa con particolare attenzione e gradualità. Ritorno all’attività non prima di 6-8 settimane
– tecar inizialmente rivolta al riassorbimento del grosso stravaso ematico, successivamente indirizzata al processo di cicatrizzazione ed infine associata ad esercizi di contrazione eccentrica del muscolo lesionato per il completo recupero dell’elasticità e della funzionalità del muscolo stesso.”

 

 

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